L’urlo del Caimano: Cosenza – Matera

cosenza_matera_tifomatera_urlo_caimanoLa forza è nella solitudine. La forza è nell’isolamento. La forza è nel distacco e nella distanza che si crea con chi gli gira attorno. La forza di Don Tano è nel muro che ha creato tra il suo ruolo tecnico e la pressione esterna di tifo e critica, tra il suo credo calcistico e la sfortuna, tra l’oggettività dei numeri e la ricerca ossessionata del difetto. Il suo muro è lo stesso che costruì Roger Waters nei confronti della sua stessa band, nei confronti della stampa e del pubblico. Correva l’anno 1979 e l’album “The Wall” diventò storia della musica, opera unica per complessità di melodie, siginificati e sonorità.

Il muro mentale dell’organico falcidiato dagli infortuni, degli errori individuali, della forza degli avversari, è stato superato dalla squadra, grazie al lavoro psicologico del mister, stupefacente per come continua a procedere dritto verso l’obiettivo sfruttando tutte le risorse a disposizione, di prima o seconda fascia che siano.

20170121_Cosenza_Matera_Tifomatera_00021Passare a Cosenza può rappresentare una svolta sul piano della consapevolezza definitiva. La squadra, pur giocando, in pratica, metà gara, ha dato ennesima dimostrazione di efficacia sul piano delle soluzioni tatticheBocciata subito l’idea Casoli prima punta, la duttilità tattica di Maikol Negro ha, dapprima, consentito di riprendere la partita (agendo da centravanti ha dettato, semplicemente con il movimento, la soluzione naturale all’assist in corsa di Jack Casoli), in seguito, di riagguantarla con uno splendido assist di tacco per l’inserimento alto di Mattera ed infine, con l’ingresso del centroboa Infantino, ripetendo lo stesso movimento della prima rete, ma questa volta da esterno, ha chiuso il match con il tap in sotto porta. Le reti (sono 14 sinora) e l’intelligenza con cui Maikol interpreta le idee di gioco di Don Tano, lo issano ad esempio vivente di sinergia tattica fra il mister ed i suoi uomini.

La zona del campo, invece, dove abbiamo faticato pesantemente, è stata la mediana, sia in mezzo, con lo spaesato De Rose che continua a soffrire maledettamente lo schieramento a due centrali (Don Tano ha rimediato a tale carenza solo con l’ingresso di Salandria, più elevato tecnicamente e più regista in quella zona del campo), sia sulle fasce laterali, per i limiti difensivi di Meola e di un ancora acerbo Armeno, tanto che sono costantemente piovuti cross pericolosissimi da quella zona del campo. In generale, complice il pessimo primo tempo, è calato il minutaggio di possesso palla, con gli uomini più tecnici (Armellino e soprattutto Strambelli) in difficoltà sul pressing avversario e meno lucidi nel dialogo fra i reparti.

La differenza, vera, rispetto ad altri match alla fine pareggiati, è stata la capacità di reazione unita alla cattiveria rabbiosa nello sfruttare i pochissimi errori avversari. Questo è stato il vero salto di qualità, quella marginale differenza che può cambiare le sorti di un obiettivo più grande, che, evidentemente, è costantemente nella testa di questi splendidi ragazzi.
Avanti, ora, un passo alla volta. Sedici partite, sedici avversari fra la Terra ed il Paradiso (bianco) Celeste.

“We don’t need no education / We don’t need no thought control
No dark sarcasm in the classroom / Teachers leave the kids alone
Hey teacher leave us kid alone / All in all it’s just another brick in the wall /All in all you’re just another brick in the wall”
(Non abbiamo bisogno di educazione / Non abbiamo bisogno di controllo del pensiero / Niente tetro sarcasmo in classe / Insegnanti, lasciate in pace i ragazzi / Ehi, professore, lascia stare noi ragazzi
Dopo tutto, è solo un altro mattone nel muro
Dopo tutto, sei solo un altro mattone nel muro)

Good luck Matera and see you soon…

1 commento

  1. mi raccomando non sottovalutiamo la Vibonese và trattata come le grandi quindi grinta in campo contro il Foggia ho visto una Vibonese aggressiva ed alta quindi siete avvertiti giochera il tutto x tutto Forza Matera !!! FORZA MAIKOL GO!! GO!!! GO!!!

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