L’urlo del Caimano: Virtus Francavilla – Matera

urlo_del_caimano_virtus_francavilla_matera_tifomateraurlo_del_caimano_virtus_francavilla_matera_tifomatera_2Ci immaginiamo Don Tano da Floridia seduto, domenica mattina, davanti a Morpheus, per avere una soluzione alla matrice tattica che in maniera oscura ha smussato la certezza di un modulo, finora, geneticamente acquisito. La scelta tra la pillola azzurra (l’illusione di credere che il 3-4-3 sia l’unica chiave tattica) e la pillola rossa (comprendere la realtà e mettere in dubbio proprio la certezza dello schema), crediamo, sia ricaduta su quest’ultima. E Don Tano, assieme ai suoi uomini, è rimasto nel paese delle meraviglie proprio per capire “quanto è profonda la tana del bianconiglio”.

La sorpresa tattica, il 3-5-2, è stata la chiave per aprire una partita che celava pericolosi tranelli. La densità creata a centrocampo con De Rose vertice basso, Iannini regista assoluto e Armellino (migliore in campo) mattatore sul centrodestra, ha portato il match su un livello più tecnico e meno agonistico (anche in virtù del campo sintetico su cui il mister, in settimana, aveva scientemente preparato la squadra), aumentando il gap tra le due squadre. Il Francavilla ha provato, nella fase iniziale, a metterla sulla corsa, ma quando la stessa si effettua a vuoto perchè la palla non la vedi quasi mai, alla fine ti fermi ed incassi, cercando di limitare i danni (senza riuscirci).

20160925_virtus_francavilla_matera_00023Al trio centrale, il Mister ha affiancato le solite due corsie ad alta velocità (impressionanti i ritmi atletici di Casoli e Di Lorenzo) ed un riferimento alto, lo splendido Maikol Negro che, anzichè agire in linea con il centroboa Infantino, ha spaziato su tutta la trequarti con il compito di dettare i tempi davanti: soluzione azzeccatissima, la squadra ha girato alla meraviglia e l’elevato livello della prestazione offerta ha trovato nello sportivissimo applauso dei tifosi locali, il giusto tributo.

Solo l’uomo in più ha restituito l’auteriano 3-4-3, scelta logica per non abbandonare le vecchie abitudini e per esaltare la fame offensiva della squadra che non ha mai smesso di cercare la porta, segnale di un atteggiamento maturo e di una mentalità (giocarsi la partita sempre e comunque, fino all’ultimo secondo) perfettamente acquisita.

20160925_virtus_francavilla_matera_00022BOTTOM LINE: riteniamo il 3-5-2 la soluzione ideale per le partite dove è alto il rischio di giocare a viso aperto. Le corsie più strette davanti, quando attacchiamo, portano un palleggio ed un dialogo migliore che non banalizza nemmeno il solito alleggerimento sugli esterni dato che risultano meno chiusi per entrare in area e sono spesso più liberi (i terzini avversari sono costretti a scalare sul centro dove trovano almeno 4 uomini da marcare). La mobilità di Infantino davanti sarà determinante per non dare riferimenti alla retroguardia avversaria: se scende sulla linea del centrocampo si aprono varchi meravigliosi sugli esterni, ma a lui tocca riportarsi in area sobbarcandosi almeno trenta metri, cosa che lo sta limitando in fase realizzativa. Domenica supertest contro la prima della classe, il Foggia delle 6 vittorie consecutive. La pillola rossa ci dirà, probabilmente, se il bianconiglio è vicino.

Good luck Matera and see you soon…

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